Il Progetto Archeo40

I tesori di Spilamberto in 40 anni di scavi archeologici

Risalgono alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso gli esordi della moderna ricerca archeologica a Spilamberto.

In realtà, sin dalla prima metà dell’Ottocento rinvenimenti e recuperi sono segnalati nel territorio comunale, ad opera principalmente di Celestino Cavedoni e di Arsenio Crespellani, ma è con le scoperte (nel 1977) e gli scavi (a partire dal 1978) nell’alveo del fiume Panaro che ha avuto origine una puntuale, ininterrotta stagione di indagini sul campo con lo sviluppo di numerosi studi.

In quest’ambito, nel 1979, con l’inaugurazione della mostra “Archeologia nel fiume Panaro” e, precedentemente, col reperimento di locali comunali che erano adibiti a deposito, si posero le basi per la nascita dell’Antiquarium di Spilamberto (1997), frutto della collaborazione tra Soprintendenza Archeologica, Comune di Spilamberto, volontari del Gruppo Naturalisti, enti di ricerca e cittadinanza, con lo scopo di conservare e rendere fruibili a un più vasto pubblico i risultati delle ricerche in corso.

Nel 2018 ricorrono quindi 40 anni dalle prime scoperte archeologiche sul territorio. In questi anni sono emersi reperti dalla preistoria alle terramare, al periodo romano, fino alla presenza di Celti e Longobardi e al periodo basso medievale con l’ospitale per i pellegrini. Il Comune di Spilamberto per festeggiare questo importante traguardo ha deciso di organizzare una serie di attività e conferenze che proseguiranno anche nel 2019.